Verga pubblicata per la prima volta nel 1880 e riedita in nuova versione definitiva nel 1897.
La raccolta si compone di otto racconti scritti fra il 1878, anno in cui fu pubblicato Rosso Malpelo e il 1881, anno il cui fu pubblicata la seconda edizione contenente il racconto Il come, il quando ed il perché. Protagonisti dei racconti sono per lo più appartenenti alle classi sociali più umili della società siciliana.
A propos de l’auteur
Giovanni Carmelo Verga (Catania, 2 settembre 1840 Catania, 27 gennaio 1922) è stato uno scrittore e drammaturgo italiano, considerato il maggior esponente della corrente letteraria del verismo. La data di nascita di Giovanni Verga non è specificata, ma si pensa che sia nato o il 31 agosto 1840 o il 2 settembre 1840 da una famiglia di piccoli proprietari terrieri: fu registrato all’anagrafe di Catania. Il padre, Giovanni Battista Catalano, era di Vizzini, dove la famiglia Verga – di lontane ascendenze spagnole, visto che erano giunti in Sicilia col nome di Vegas nel 1282 circa – aveva delle proprietà, e discendeva dal ramo cadetto della famiglia alla quale appartenevano anche i baroni di Fontanabianca; la madre si chiamava Caterina Di Mauro e apparteneva ad una famiglia borghese di Catania. Il nonno di Giovanni, come testimonia il De Roberto in un articolo raccolto, insieme a molti altri, in un volume a cura di Carmelo Musumarra, era stato carbonaro e, nel 1812, eletto deputato per Vizzini al primo Parlamento Siciliano. Verga aveva due fratelli, Mario e Pietro. Rappresentano da sempre motivo di acceso dibattito la questione riguardante l’esatto luogo di nascita di Giovanni Verga, nonché la data dell’evento; benché gran parte dei testi lo collochino a Catania, basandosi sul contenuto dell’atto di nascita, esistono fondate argomentazioni sulla base delle quali è possibile ritenere che essa sia avvenuta nei pressi di Vizzini. La seconda tesi, secondo cui Verga sarebbe nato in un podere di campagna, di proprietà dello zio don Salvatore, in contrada Tièpidi (una zona di campagna a pochi chilometri dal centro abitato di Vizzini, citata dall’autore verista nei suo scritti col nome di Tebidi o Tèpidi), poggia su diverse constatazioni.