Massimo Bottura non è solo uno chef stellato, è anche il fondatore, insieme alla moglie Lara Gilmore, di Food for Soul, un'associazione no profit che si propone di ridurre lo spreco alimentare attraverso l'inclusione sociale.
Nel 2015, in occasione dell'Expo svoltasi a Milano, Massimo Bottura ha aperto il Refettorio Ambrosiano in collaborazione con la Caritas Ambrosiana, un nuovo modello di mensa comunitaria in cui chef da tutto il mondo hanno cucinato pasti nutrienti per gli ospiti in condizioni di vulnerabilità sociale, a partire dagli ingredienti in surplus recuperati dai padiglioni dell'esposizione. Dall'esperienza di successo del progetto, Bottura ha fondato nel 2016 Food for Soul, per replicare il modello in altre comunità. Da allora sono sorti il Refettorio Gastromotiva a Rio de Janeiro, il Refettorio Felix a Londra, i Social Tables di Modena, Bologna e Napoli, e il Refettorio Paris nella capitale francese. Nuove aperture in tutto il mondo sono in programma in futuro.
Questo è il nono essay della serie Big Ideas, ideata dalla Banca europea per gli investimenti.
Su invito della BEI, leader di fama internazionale hanno fornito il proprio contributo riguardo alle tematiche più rilevanti del nostro tempo. Gli essay testimoniano che un nuovo modo di pensare si è reso necessario per contribuire alla salvaguardia dell'ambiente, eliminare le disuguaglianze e migliorare le vite delle persone intorno a noi.
A propos de l’auteur
Massimo Bottura (1962) ha aperto l'Osteria Francescana a Modena nel 1995. Imprenditore dal profilo innovativo, opera nel mondo della ristorazione da più di venti anni. È considerato uno degli chef più creativi, con una fama ormai consolidata. L'Osteria Francescana, internazionalmente nota e premiata con tre stelle Michelin, è giunta all'apice della classifica dei World's 50 Best Restaurants come miglior ristorante al mondo nel 2016, riconfermata nel 2018.
L'avventura culinaria di Massimo Bottura inizia nel 1986, anno dell'acquisto della Trattoria del Campazzo nei dintorni di Modena. Lavorando con la rezdora Lidia Cristoni e applicando le tecniche apprese da allievo dello chef francese Georges Coigny, Bottura inizia a creare le basi del proprio stile, frutto di sottili accostamenti tra la cucina regionale italiana e quella classica francese. Venduto il Campazzo nel 1994, Bottura si sposta a Monte Carlo per lavorare con lo chef Alain Ducasse nel suo ristorante Le Louis XV. È un'esperienza che si rivela determinante e che lo porta ad aprire l'anno successivo l'Osteria Francescana a Modena, la sua città natale. Nell'estate del 2000, Bottura affronta un'altra importante esperienza, questa volta con lo chef Ferran Adrià nel ristorante El Bulli.
La cucina di Massimo Bottura s'iscrive nel solco sottile segnato tra tradizione e innovazione. I suoi piatti affondano le proprie radici nella cucina italiana tradizionale, affrontata con curiosità e con richiami alla storia, all'arte e alla filosofia. La prima stella Michelin risale al 2002, la seconda al 2006. Numerosi i premi ricevuti, tra cui il prestigioso Grand Prix de l'Art de la cuisine dell'Accademia internazionale della gastronomia di Parigi nel 2011, e una terza stella Michelin, a coronamento di un'ambizione di tutta una vita. Da cinque anni l'Osteria Francescana figura tra i migliori ristoranti italiani citati nelle guide gastronomiche.
Massimo Bottura ha ricevuto riconoscimenti anche per il suo impegno nella lotta contro lo spreco alimentare, l'isolamento sociale e per i suoi appelli alla responsabilità sociale lanciati alla comunità culinaria. Durante l'Esposizione Universale di Milano (EXPO) 2015, lo chef ha creato un progetto di community kitchen, esterno all'area espositiva chiamato Refettorio Ambrosiano. Al progetto hanno aderito chef di tutto il mondo che, utilizzando le eccedenze alimentari dei padiglioni fieristici, hanno preparato piatti appetitosi per i più poveri. Sull'onda del successo ottenuto, Massimo Bottura ha fondato l'organizzazione no profit Food for Soul insieme alla moglie Lara Gilmore. Da allora, Food for Soul ha dato vita ad altri cinque progetti: il Refettorio Gastromotiva a Rio de Janeiro, il Refettorio Felix a Londra, i social tables a Modena e a Bologna e, più di recente, il Refettorio Paris nel cuore della capitale francese.
Il 6 febbraio 2017 ha ricevuto dall'Università di Bologna la laurea ad honorem in Direzione Aziendale. Nel discorso di conferimento della laurea, il Rettore Francesco Ubertini ha dichiarato: ‘Il percorso di Massimo Bottura si colloca all'incrocio tra imprenditorialità, cultura e tecnica e rappresenta un esempio per la diffusione della cultura italiana e per lo sviluppo del Made in Italy a livello internazionale’. Si è trattato della prima laurea honoris causa attribuita ad uno chef dall'Università di Bologna. Il 12 aprile 2018 è stato nuovamente insignito di una laurea honoris causa, questa volta dall'Accademia delle Belle Arti di Carrara.
Lo chef risiede nell'amata Modena, con la moglie Lara Gilmore i due figli Alexa e Charlie.