Nel 1925, Economo e Koskinas pubblicarono l’atlante più accurato e completo sulla citoarchitettonica della corteccia cerebrale umana mai realizzato. Una sintesi del contenuto dell’atlante venne in seguito resa disponibile in tedesco e tradotta in italiano, inglese e francese. Il valore scientifico di quest’opera è divenuto più significativo negli ultimi vent’anni con l’avvento delle tecniche di neuroimaging funzionale, le quali consentono persino di rilevare specifici focolai di attivazione nella corteccia cerebrale umana durante l’esecuzione di compiti cognitivi. Questa riedizione in italiano è stata ampliata rispetto all’originale con l’aggiunta della mappa dei solchi e dei giri del cervello. Inoltre, è stata inclusa la tabella delle corrispondenze tra le aree individuate da Economo e Koskinas e quelle descritte da Brodmann. Il volume sarà di grande interesse per tutti coloro che desiderano approfondire la relazione tra la struttura del cervello e le sue funzioni; rappresenterà inoltre un utile strumento di lavoro per i professionisti che utilizzano le neuroimmagini nella loro pratica quotidiana, quali neurofisiologi, neuropsicologi, neuroradiologi, neurologi e neurochirurghi.
Table of Content
Introduzione.- Considerazioni generali sulla citoarchitettonica della corteccia cerebrale.- Considerazioni generali sulla citoarchitettonica della corteccia cerebrale (seguito).- I lobi frontali e le loro aree principali.- I lobi frontali (continuazione): loro bordo corticale e varianti delle principali aree dei lobi frontali.- I lobi parietali: la regio parietalis ascendens o postcentralis (circonvoluzione retrocentrale), la regio parietalis superior (lobulo parietale superiore) e la regione intermedia temporo-occipitale.- La corteccia dell’insula.- I lobi occipitali.- I lobi temporali.- La metà superiore del gyrus cinguli. Il cosiddetto gyrus limbicus con la regione retrosplenica fino all’istmo.- La metà inferiore del gyrus cinguli, che si prolunga dall’istmo in basso e frontalmente: il gyrus hippocampi, il gyrus dentatus e l’uncus.- Conclusioni.