Con una introduzione di Vanni Cantà
Il territorio di ricerca di Giusto Pilan, di cui questa mostra raccoglie soggetti sui quali si è maggiormente concentrato negli ultimi anni, è da sempre ricchissimo e pieno di contaminazioni – incisorie, pittoriche e anche tridimensionali. È evidente quanto i temi dei suoi lavori non prescindano mai dalla materia, e anzi si pongano con essa in una relazione dialogica e non ancillare: cogliendone suggerimenti, assecondando le forme, i colori, gli spessori. A partire dalla forza endogena, dall'energia e dalla concretezza che promana dai catrami, dalle combustioni, dai legni che Pilan utilizza come matrici calcografiche per i suoi originali “monotipi”.
(dall'introduzione di Vanni Cantà).
GIUSTO PILAN (Vicenza, 1966)
Dopo aver frequentato lo studio di Otello De Maria, si è diplomato in pittura all'Accademia di Belle Arti di Venezia nel 1989. Nel 2000 inizia la collaborazione artistica con Fred Lanzenberg, gallerista di Bruxelles che scommette sul suo lavoro, sempre intensamente attento alle possibilità espressive della materia, e che tiene tuttora permanentemente esposte le sue opere.