Se si considerano sotto diversi punti di vista gli attuali fenomeni nel campo dell’arte, si ha l’impressione che non ci sia mutamento, ma così non è. La molteplicità di temi, la trasformazione, il nuovo pluralismo dell’essenza artistica, ha come risultato di conservare, da una parte – rinunciando all’esigenza di uno stile unitario – tutti i temi che nel corso del tempo hanno portato ad una forma durevole, e dall’altra, cercare il nuovo, proprio nella molteplicità delle sfere dell’arte. Il compito degli artisti è quello di dare ai temi che hanno contraddistinto le epoche passate, un ordine ragionevole, una gerarchia, lasciando in cima ad essa un posto libero per una nuova forma d’arte. Questa gerarchia di temi stabilisce un rapporto col passato, senza negarlo, ma assumendolo come modello da superare, fatta eccezione che per i suoi valori eterni che si trovano fuori dal tempo e che sono destinati ad essere tramandati. Il rinnovamento dell’arte figurativa porta nel campo della pittura e della scultura nuovi temi autentici e sottrae queste arti dall’arbitrio di una fantasia dispersiva. Quando si esaminano i singoli campi dell’attività artistica, per vedere se e dove vi siano segni di cambiamento, si nota che l’unico ambito in cui è identificato il mutamento è, generalmente, quello figurativo. Come la situazione umana è giudicata col confronto di un’immagine valida dell’uomo, così anche l’arte in genere e le opere d’arte singole, in special modo, possono essere giudicate prendendo come misura una valida idea di opera d’arte. (Arpinè Sevagian)
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