’… Lentamente, ma ogni giorno di più, Alberto ricominciò a sognare. Una mostra soltanto sua, piena zeppa di tempere, oli, disegni, litografie, pastelli, acqueforti, acquerelli, xilografie… Molti mesi passarono consumandosi in questi pensieri; poi, quando Dio volle, successe qualcosa.’
La vita del pittore Alberto Artioli (Modena, 1881-1917), spirito inquieto e bohémien nella sonnolenta provincia modenese di inizio Novecento, è un sogno che si fa strada tenacemente, pagina dopo pagina. La breve esistenza del ragazzo che ha lasciato la bottega del papà Alfonso per diventare un artista è anche lo sfondo su cui si riflettono, via via, i volti e i caratteri di una società sull’orlo del cambiamento, gli ultimi bagliori di un mondo che, nel bene e nel male, è destinato a cedere il passo ai tempi moderni.