Fantascienza – racconto lungo (28 pagine) – Un omaggio ad H.P. Lovecraft, Premio Hugo 2009 per il miglior racconto lungo
Shoggoth in fiore è apparso originariamente nel numero di marzo 2008 della rivista americana Asimov’s Science Fiction, ed è stato successivamente ripubblicato nella collezione omonima della Bear e in varie raccolte dei migliori racconti dell’anno.
Ambientato sulle coste atlantiche di New Haven (Maine) e ispirato al celeberrimo ciclo lovecraftiano dei Grandi Antichi, il racconto narra la vicenda del professor Harding, uno studioso di colore che si occupa di flora preistorica, e ribalta con estrema originalità le tematiche del maestro di Providence, inserendole, con grande umanità e visione storico-sociale, nel contesto degli anni successivi alla Grande Guerra e nel periodo dell’ascesa al potere di Hitler e delle problematiche razziali in America.
Elizabeth Bear (nome completo Sarah Bear Elizabeth Wishnevsky), nata il 22 settembre 1971 a Hartford, nel Connecticut, è una delle scrittrici di sf e fantasy oggi più apprezzate. Vincitrice nel 2005 del Premio John W. Campbell come miglior autore esordiente per la sua trilogia fantascientifica Hammered/Scardown/Worldwired, ha ricevuto anche altri prestigiosi riconoscimenti come il Premio Hugo nel 2008 per il miglior racconto con Tideline (apparso su Robot n. 56 col titolo Sulla spiaggia), successo bissato l’anno successivo (2009) per il miglior racconto lungo con questo Shoggoths in Bloom. Solo pochi autori nella storia della sf erano riusciti nell’impresa di vincere svariati premi Hugo dopo aver vinto il John W. Campbell Award (C. J. Cherryh, Orson Scott Card, Spider Robinson e Ted Chiang sono gli altri).
La Bear, che possiede uno stile letterario molto curato, come dimostra questo Shoggoth in fiore, o anche In the House of Aryaman a Lonely Signal Burns (che uscirà a breve in questa stessa collana), è assai prolifica e non ha preferenza tra sf e fantasy, generi tra cui spazia con estrema disinvoltura e bravura.