Nel 1291, dopo oltre vent’anni di permanenza in Cina, Marco Polo ottenne finalmente il permesso dall’imperatore Kublai Khan di fare ritorno a Venezia. Tornato in patria nel 1295, Marco portò con sé una ricchezza di conoscenze e avventure. Durante la sua prigionia a Genova dettò le sue memorie a Rustichello da Pisa, che le trascrisse in lingua franco-veneta. Si tratta, in sostanza, del resoconto dei viaggi di Marco Polo attraverso l’Asia. Le sue descrizioni dettagliate ci portano in luoghi come la Cina, l’India, la Persia e molte altre regioni. Marco Polo testimonia l’esistenza di una civiltà mongola sofisticata, con città ricche, strade ben sviluppate e una cultura raffinata. Le sue narrazioni includono informazioni sulla geografia, la fauna, la flora, le usanze locali e le meraviglie che ha incontrato. L’opera ha influenzato l’immaginario europeo e ha ispirato altri esploratori, come Cristoforo Colombo.
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