«Mi convinco sempre più che il mio posto è a prua di questa mia imbarcazione chiamata vita. Mi obbliga a tenere il viso controvento, ad accogliere il sole sulla fronte, ad allontanare le lacrime versate su ricordi oramai polverosi e su sentimenti infranti e delusi.
Oggi, ho compreso. Riaprire le ferite è tempo perso. Oggi, ho deciso. Respirare, rinascere e mi sono bastate le carezze di un alito di brezza. Un incantesimo che mi ha risvegliata dal sonno, dalla stanchezza di un tempo passato; una benedizione che mi ha resa libera tra cielo e terra, in quel quadro naturalistico personificato che mi ha spronata a creare tinte idilliache in un’atmosfera di nuova vita.»
Giuseppina Cuddé nata a Ginevra il 06 agosto 1964 e vissuta tra Svizzera, Francia, Italia si abbandona al linguaggio poetico come sola via di fuga tramite la quale comunicare la propria sfera privata, intima, che vive grazie al suo completarsi con il mondo esterno. «Le parole, rese in versi, possiedono il grande potere di modellare le percezioni, di codificare dei valori che si innescano quando le sentiamo. Possono persino rafforzare la visione personale che si ha del mondo dove tutto diviene simbolo e si trasforma in bellezza semplice ed accurata.»
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