Jules Verne nutriva una profonda ammirazione per Edgar Allan Poe, che considerava un maestro del racconto fantastico e scientifico. Nel 1864 gli dedicò il saggio “Edgar Allan Poe e le sue opere” e si ispirò a lui in diverse opere, soprattutto in
Le Sphinx des glaces, seguito ideale delle
Avventure di Arthur Gordon Pym.
Sebbene condividessero il gusto per il mistero, le loro differenze erano evidenti. Poe usava la scienza per creare inquietudine e atmosfere surreali, mentre Verne la trattava con rigore e ottimismo. Nei racconti di Poe il mistero rimane spesso irrisolto, mentre Verne cerca sempre spiegazioni logiche. Anche la loro visione del mondo diverge: Poe esplora l’oscurità dell’animo umano, Verne celebra il progresso.
Poe ha gettato le basi del romanzo poliziesco e dell’orrore psicologico, influenzando autori come Lovecraft. Verne, padre della fantascienza moderna, ha ispirato scrittori come H.G. Wells e Asimov. Due visioni opposte, ma complementari, che hanno lasciato un segno indelebile nella letteratura.
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