Nel carattere di ogni uomo, come è noto e come viene anche qui ribadito, vi sono dei punti deboli che si vorrebbero superare come vi sono alcune qualità che è necessario, invece, sviluppare. Ciò che impedisce ai più di reprimere gli aspetti negativi o sviluppare quelli adatti al loro scopo, è in generale l’ignoranza dei principi e dei sistemi adatti allo scopo che ci si vuole proporre.
Indicare, quindi, i sistemi per sviluppare i ‘modi di essere’ per ottenere successo ma soprattutto indicare come fare per ‘assumere tali modi’; questo è ciò che William Walker Atkinson si propone con la stesura di questo trattato.
Idealizzare: formarsi cioè un concetto ideale, il più chiaro possibile, delle caratteristiche mentali desiderate e mantenerlo ben saldo, quindi, nella propria mente. Visualizzare: richiamare un’immagine o quadro mentale di se stesso come possessore della qualità mentale desiderata ed agire conformemente ad esso. Azione Idealistica: il pensiero viene ora considerato nella sua fase attiva; ogni pensiero cioè si realizza nell’azione.
Sono questi i tre principi fondamentali che operano nello sviluppo di tutte le qualità e caratteristiche mentali e che chiunque voglia addentrarsi nella lettura di questa Psicologia del Successo deve comprendere chiaramente per poter approfondire un discorso assai più ampio che comprende quella sfera di sentimenti e azioni mentali che tanto hanno affascinato e tuttora affascinano gli studiosi della psiche umana.
Ogni uomo ha in sé, più o meno latente, il desiderio di arrivare, di andare avanti, di superarsi e superare i suoi simili, di affermarsi sugli altri e oggi più che mai ci si accorge di come ognuno di noi ha fretta di realizzarsi, ma quali sistemi adottare?
L’Autore, riferendosi ad un assioma formulato dagli antichi maestri di dottrina mistica, assioma tanto vero oggi quanto allora, applicabile sia ai problemi mistici dell’antichità quanto a quelli della vita industriosa di oggi, ci indica una “triplice chiave del conseguimento”: desiderio intenso, attesa fiduciosa, volontà persistente.
E quanti di noi, pur coltivando il primo punto, sono tuttavia privi di quella costanza e di quella volontà necessarie per ottenere col tempo dei buoni risultati? Ogni nostra azione viene mossa dal desiderio: questo è il primo punto che va impresso nella mente dello studioso; ma non è tutto.
Se l’uomo non fosse che l’automa mosso dalle forze dei propri desideri e non avesse la capacità di controllare o creare questi ultimi, sarebbe solo uno schiavo; la nuova psicologia, invece, afferma che egli può e deve essere il padrone.