L’autore ti invita a un’avventura geografica, insieme umana e fuori dal tempo, con la seduzione dei grandi miti e di civiltà per nulla sconosciute, scomparse, ma ancora vive.
Ti conduce dentro un Paese straordinario che non puoi visitare. Un’immensa distesa di deserto, carica di storia e di leggende, una terra di misteri profondi e di meraviglie architettoniche, un tempo rassegnato a rimanere fermo.
Fino al sogno del limite insieme fisico e dell’immaginario collettivo, anche se è lì da tremila anni, ma appartiene alla percezione e alla suggestione, più che alla realtà concreta di un paese con tanti problemi e martoriato da un conflitto che pare dimenticato, ennesima follia dell’uomo.
***L’AUTORE
Roberto Contin
Gran brutta cosa il morbo del viaggiatore… ha portato l’autore a visitare e fotografare più di 60 Paesi, inseguendo ovunque il Sacro in tutte le sue manifestazioni. Ha tenuto numerose personali di fotografia. Disegna, dipinge e scolpisce da sempre.
I suoi libri stanno tra il racconto di avventure e il preciso diario di bordo, narrano vicende di viaggi tra gli uomini. Che questi ultimi siano mongoli o veneziani, buddhisti, musulmani, hinduisti, si tratta di semplici etichette che non gli interessano e, spesso, non dovrebbero interessare nemmeno a noi.
Vive tra Venezia e Bologna dove fa il nonno del protagonista delle sue storie. Un tempo ormai lontano ha insegnato Storia dell’Arte e svolto attività giornalistica scrivendo di Arte, Fotografia, Sport. È stato un maratoneta.
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