Oscar Wilde è una delle figure più affascinanti nel panorama letterario del XIX secolo, noto non solo per il suo genio creativo, ma anche per il suo spirito ribelle e il suo stile di vita straordinario che lo hanno reso, in un certo senso, una delle prime icone ‘rock’ della storia.
‘Il ritratto di Dorian Gray’ fu pubblicato per la prima volta nel 1890 in una versione ridotta nella rivista mensile ‘Lippincott’s Monthly Magazine’, ma causò immediatamente scalpore per i suoi temi scandalosi, considerati immorali. L’anno seguente Wilde rivisitò e ampliò l’opera, aggiungendo sei capitoli e una prefazione, in cui difese il diritto dell’arte di essere giudicata indipendentemente dalla morale.
L’epoca vittoriana in cui Wilde visse era intrisa di contraddizioni: da un lato, un’età di progresso e innovazione; dall’altro, una società rigida, puritana e moralista. ‘Il ritratto di Dorian Gray’ sfidò queste convenzioni, ponendo domande scomode sull’ossessione per le apparenze e le convenzioni. Questo spiega perché l’opera sia rimasta un classico senza tempo, ancora oggi pubblicata e amata da lettori di tutto il mondo.
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